Dopo un lungo periodo di inattività mi ritrovo di nuovo a scrivere nella rubrica osservazioni di EITSA, questa volta riguardo a degli oggetti celesti che normalmente non attirano molto l’attenzione ne dei semplici curiosi ne tanto meno degli appassionati: si tratta delle stelle doppie (o multiple). Per me, al contrario, questo genere di osservazione interessa decisamente anche perché si può mettere in campo in condizioni di cielo non perfette quanto a trasparenza, in particolare in questi giorni con cielo si sereno, ma fortemente rischiarato da una luna piena molto alta (tipico delle notti invernali). L’unica condizione invece che deve essere garantita è una buona stabilità della aria (turbolenza atmosferica …ovvero il famigerato seeing), condizione che si può valutare rapidamente se c’è presenza di vento e se le stelle scintillano molto, in questo caso è decisamente probabile che la turbolenza si forte e le osservazioni poco fruttuose. Comunque soltanto una prova al telescopio a forte ingrandimento ci dirà se la serata sarà veramente buona da questo punto di vista .
Dunque eccoci pronti col cannone stellare in posizione di fuoco….
Lo strumento è il non plus ultra per l’osservazione delle stelle doppie: si tratta del Takahashi TOA 130, un apocromatico (tripletto spaziato in aria) di indiscutibile qualità ottico/meccanica che, in condizioni di cielo buone, restituisce immagini eccellenti quanto a contrasto, colori e nitidezza.
In queste righe vorrei tralasciate tutte le considerazioni che si dovrebbero fare riguardo all’immagine di diffrazione, disco di Airy, ecc…
per chi vuole approfondire: https://it.wikipedia.org/wiki/Disco_di_Airy
Questo solo per dire che i “pallini/dischetti”che si vedono al telescopio quando si osservano le stelle a forte ingrandimento, e che ho rappresentato nei disegni qui sotto, sono dovuti al comportamento fisico della luce e non sono i veri diametri delle fotosfere delle stelle che, pur essendo enormi intrinsecamente sono talmente distanti da non essere rilevabili nemmeno con i più potenti telescopi del mondo (salvo le stelle più vicine a noi e usando tecniche particolari).
Terminata questa, peraltro doverosa, introduzione passo ad elencare alcuni sistemi stellari doppi osservabili in queste fredde notti invernali….
Ho concentrato le mie osservazioni nelle costellazioni di Andromeda, dell’Ariete e di Orione attingendo informazioni dai noti cataloghi di stelle doppie e da questo utilissimo sito dedicato : http://stelledoppie.goaction.it/index2.php?section=2
Il TOA è stato usato con l’oculare Nagler Zoom 3-6 mm che fornisce 167, 200, 250 e 333 ingrandimenti semplicemente ruotando la sua ghiera che si ferma con un click ad ongi posizione (i disegni rispecchiano quanto visibile all’ingrandimento massimo)
La bellissima Rigel (beta Ori, STF 668)
Una stella luminosissima e bianca di magnitudine 0,3 con vicino la sua piccola compagna di viaggio molto meno luminosa (magn. 6,8) e di tonalità lievemente verdina, separate da 9,5 secondi d’arco. Facilmente osservabile anche a ingrandimenti non elevati, una delle mie preferite stelle doppie del cielo invernale.
Gamma And (STF 205)
Ecco un bel esempio di stella doppia con colori piuttosto marcati: la stella principale è di magnitudine 2,31 e gialla, la secondaria 5.02 e marcatamente blu/verde, sono separate da 9,5″.
Gamma Ari (STF 180)
Due stelle di uguale luminosità e colore (sostanzialmente bianche) magn. 4,5 e separazione 7,1″.
52 Ori (STF 795)
Ecco un esempio di stella doppia molto “stretta” ideale per testare strumenti del diametro intorno ai 5 pollici (ricordo che in linea teorica più il telescopio è grande più si riesce a vedere stelle doppie strette, anche se questa non è una regola perché dipende molto dalla qualità delle ottiche e dalla turbolenza dell’atmosfera). Stelle anche in questo caso di uguale luminosità (magn. 6,0) e colore quindi proprio “gemelle”, separate da 1,0″ ….esattamente il potere risolutivo teorico del mio TOA 130 che in effetti le mostra appena appena divise da un filino nero
Nella stessa notte ho osservato moltissimi altri sistemi doppi e multipli che ora non aggiungo per non allungare oltremodo l’articolo, nel caso questo dovesse suscitare interesse vedrò di proporre ancora qualcosa…
Saluti e cieli sereni a tutti
Roby